ERPACRIFE – Nebbiolo in versione zero

Nebbiolo in purezza di Erpacrife Spumante Metodo Classico. Dosaggio zero. Vendemmia 2015. Alla vista ricorda un tramonto invernale con una presenza importante di bollicine molto piccole.
I classici profumi di frutti rossi del bosco, ribes e lamponi, riempiono il calice. Seguono leggeri sbuffi floreali e, in lontananza, di liquirizia.
Il sorso spacca: esplosivo e generoso ed al contempo sinuoso e sensuale. Intenso ed equilibrato. Un Nebbiolo carico di freschezza e sapidità, con un velo tannico e maturo a completare l’opera. 13% vol. Sboccatura gennaio 2020. Dato il periodo, possiamo dire: “tombola!”
Ora qualche info sul produttore:
Erpacrife è un acronimo e corrisponde alle prime lettere dei nomi Erik, Paolo, Cristian e Federico, quartetto di giovani vignaioli che, dopo essersi conosciuti alla Scuola Enologica di Alba, ha deciso, nel 1999 di far nascere il marchio Erpacrife e, conseguentemente, l’omoni
ma azienda vitivinicola. Intenzionati, fin da subito, a produrre uno spumante metodo classico utilizzando, a posto delle solite uve chardonnay e pinot nero, nebbiolo in purezza, hanno messo in commercio, alla fine del 2003, la prima annata del loro Vino Spumante di Qualità Metodo Classico a base di nebbiolo. Quest’ultimo è ottenuto a seguito di una vendemmia molto precoce rispetto a quella classica, allo scopo di preservare la giusta acidità delle uve ed assicurarsi un potenziale alcolico non eccessivo, condizioni essenziali per una base spumante; dopo una criomacerazione delle uve, poi, si procede ad una fermentazione alcolica a basse temperature, mentre in primavera si effettua la seconda fermentazione in bottiglia; infine, dopo un riposo di almeno 24 mesi sui lieviti in bottiglia, si arriva alla sboccatura con tappatura definitiva. Oggi, più di dieci anni dopo e con la fama di esser stati i primi in Italia ad utilizzare, a questo scopo, il nebbiolo, la loro produzione vanta anche un Vino Spumante di Qualità Metodo Classico Bianco, dalle uv
e autoctone erbaluce, cortese, timorasso e moscato bianco spumantizzate con il metodo classico (questo ce lo segniamo per il futuro), e un Moscato Spumante, con rifermentazione in bottiglia. Nonostante tutto sia iniziato sui banchi di scuola, i tre non hanno mai smesso di credere al progetto, investendo, anno dopo anno, in ricerca e sperimentazione: i loro notevoli risultati sono, quindi, da guardare con ammirazione. Attualmente il loro mercato è suddiviso, in parti uguali, tra Italia ed estero, in particolare Nord America e oriente; sono presenti, inoltre, con i loro prodotti, nei ristoranti stellati La Pergola, Le Calandre e Pinchiorri.
Il Nebbiolo lo preferite nella versione classica, rossa e ferma? Vi facciamo scoprire la versione delle sorelle Tibaldi Il Nebbiolo delle sorelle Tibaldi | per un bicchiere
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