COSTARIPA – bilancio della vendemmia 2023

COSTARIPA: LA QUALITÀ DEL VINO STA NEL CORAGGIO DI ASPETTARE

Alta qualità e buona freschezza sono le due parole chiave che hanno caratterizzato le uve di Costaripa, realtà vitivinicola che si affaccia al sorgere del sole sulle sponde bresciane del Lago di Garda. Terminata infatti la vendemmia 2023 è tempo di bilanci.
Sebbene gli eventi climatici nel corso dell’annata non siano stati particolarmente favorevoli e a volte abbiano messo a dura prova il coraggio del patron di Costaripa, Mattia Vezzola, e di suo figlio Gherardo, l’annata ha comunque concesso aspetti interpretativi positivi.
Il freddo serale e l’escursione termica “giorno-notte” hanno caratterizzato tutta la primavera fino alla prima decade di luglio. Solo i pronti interventi nella gestione dei suoli hanno comunque permesso un ottimo e sorprendente sviluppo vegetativo.
In particolar modo, le basse temperature sono state fondamentali per consentire ai vini dedicati ai Valtènesi Rosé e allo Chardonnay e Pinot Nero destinati al Metodo Classico di esprimersi con eccellente eleganza e promettente longevità. Le abbondati piogge di fine primavera hanno avuto in qualche caso come conseguenza un incremento del peso dei singoli grappoli che ha comportato poi durante la vendemmia una necessaria accurata selezione dei medesimi. Read More “COSTARIPA – bilancio della vendemmia 2023”

VALPOLICELLA RIPASSO SUPERIORE VENTURINI

VALPOLICELLA RIPASSO
DOC CLASSICO SUPERIORE “SEMONTE ALTO

La famiglia Venturini fondò la propria azienda 60 anni fa. L’amore per la terra, la passione e l’esperienza conseguita con gli anni permettono al consumatore moderno assaggi ed esperienze davvero interessanti e rappresentativi del territorio. Oggi tocca a Semonte Alto, Valpolicella Ripasso Classico Superiore della vendemmia 2019.
Un bel rubino lucente intensamente profumato: more e mirtilli, prugne disidratate, datteri, fiori secchi, ceppo appena acceso. Un filo d’incenso.
Al palato è potente e generoso: la frutta domina, il tannino è quasi morbido, poi la violetta (ve le ricordate le caramelline?) e la liquirizia. Buona la verve acida che asciuga è chiama un nuovo sorso. 14,5% vol.
Vi ricordate di Enopera? Ecco, questo è il primo assaggio del nostro acquisto: siamo partiti bene 👍🏻👍🏻👍🏻
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Il S.Maddalena di Malojer Gummerhof

Risale al 1480 la prima menzione ufficiale del Gummerhof, tenuta vinicola isolata in mezzo alle viti a nord di Bolzano nel quartiere Dorf-Villa. Nel 1880 Joseph -Trafojer acquista il podere in cui costruisce una cantina vinicola e una distilleria che fino al 1925 viene gestita da suo figlio Joseph -Trafojer junior. All’epoca il Gummerhof è fornitore ufficiale dell’Imperial Regia Corte di Vienna.

Alla fine degli anni 40 il genero Rudolf Malojer rileva podere e cantina e amplia l’azienda. Per aumentare il numero delle varietà, Malojer acquista l’uva anche da altri agricoltori.

Negli anni ’80 subentrano nella gestione suo figlio Alfred e la moglie Elisabeth che ancora oggi gestiscono l’azienda in quinta generazione insieme al figlio Urban e a sua moglie Helena. Negli anni la cantina ha vissuto costanti ammodernamenti e alle vecchie botti di rovere si sono aggiunti serbatoi di acciaio e barrique.

Oggi la cantina Malojer -Gummerhof viene portata avanti perseguendo un ambizioso obiettivo: produrre vini di qualità con carattere, fedelmente alla tradizione di famiglia, forti di un’esperienza maturata in decenni di attività.

Noi abbiamo assaggiato l’Alto Adige S. Maddalena Classico DOC. Read More “Il S.Maddalena di Malojer Gummerhof”

GRAN CUVÉE – PINOT NERO MC dall’OLTREPÒ

GRAN CUVÉE – OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO DOCG Brut – Millesimato 2017

Il primo Pinot Nero metodo classico nato a Travaglino più di 30 anni fa. Le uve crescono a Vigna del Portico e in una selezione di altre particelle su suolo argilloso-calcareo, su marne sabbiose, con esposizione a Sud-Est a 250-300 metri slm.

Vinificazione in bianco con pressatura soffice e resa del 45%. Fermentazione a 18°C in acciaio. Tiraggio nel maggio successivo alla vendemmia assemblando i migliori vini base e affinato in bottiglia sui lieviti per almeno 36 mesi,

Nel suo color platino trovano equilibrio la crosta del pane e la scorza d’agrume arancio, la nota calcarea e la noce brasiliana. Arriva anche una nota balsamica. Un profumo che non dirompe ma che non si ferma mai.
I 2 anni in bottiglia – sboccatura 11/2021 – hanno rimosso lespigolosità della nota minerale e sapida e portano così al palato sapori più legati ai frutti a polpa chiara. La nota acida sveglia ricordi agrumati e di cardamomo.

13% vol.

Espressione di un’Oltrepò Pavese capace.

Troppi, forse anche noi lo Read More “GRAN CUVÉE – PINOT NERO MC dall’OLTREPÒ”

CNS – il Cannonau di Quartomoro

Nel 1950 debuttò nelle sale Cenerentola della Disney, nacque Stevie Wonder e furono piantate le viti di questo Cannonau.

Le uve, raccolte a mano quando l’estate 2018 è ormai giunta al termine, hanno fermentato con lieviti autoctoni e, accompagnate da follature manuali, hanno macerato per 7 giorni.
6 mesi in acciaio e barrique di quarto passaggio anticipano 6 mesi di bottiglia.

Noi lo abbiamo lasciato in bottiglia fino ad oggi.

Non occorre ricordare, ma lo faccio ugualmente con grande piacere, che Piero Cella, sempre in punta di piedi e vestito di umiltà e gentilezza, è tra i migliori enologi che il nostro paese possa vantare.

Questo è un esempio di come un grappolo d’uva riesca a raccontarsi: il tono è granato nella cui filigrana si mostrano le prime vene aranciate, al naso l’alloro, il mirto, il ginepro, la mora matura e una nota mentolata e balsamica.

Sorso caldo e di media lunghezza: docile è il tannino, i frutti rossi accendono la punta della lingua per scoprire così come un vino possa cambiare il proprio umore con il Read More “CNS – il Cannonau di Quartomoro”

Il Sake – un mondo da scoprire

Il sake è una bevanda alcolica fermentata prevalentemente dal riso e dall’acqua. Il suo aspetto, variabile tra il quasi trasparente e il giallo debole, ricorda il vino bianco. Benché il contenuto alcolico del 13-17% di molte varierà di sake sia lievemente superiore a quello del vino, si presenta con un sapore delicato e leggermente acido, amarognolo o astringente.

L’assaggio attento del sake rivela un sapore gradevole non classificabile come dolce né acido, amaro o astringente. Questo è l’umami, termine giapponese a volte traducibile come “sapidità, gustosità”. Rispetto al vino e alla birra il sake è più ricco di amminoacidi e peptidi, i responsabili dell’umami. Il tipo di sake conosciuto come ginjo, ad esempio, possiede un eccezionale aroma fruttato. Prodotto con riso giapponese e acqua limpida, il sake è il risultato del consolidamento di squisite tecniche di fermentazione volte alla creazione sia dell’umami sia dell’aroma fruttato del riso. La crescente popolarità all’estero del sushi e di altri cibi giapponesi sta dando una mano alla divulgazione internazionale del sake. D’altra parte il suo delicato sapore ben si adatta anche alla cucina francese, italiana e cinese e per questo, presentandosi come nuova bevanda alcolica distinta dal vino e dalla birra, richiama un folto seguito di entusiasti.

In Giappone il termine “sake” spesso indica le bevande alcoliche in genere, perciò vino, birra e whisky compresi. Il sake vero e proprio tuttavia è qui altresì conosciuto come “Nihon-shu” o “sei-shu”, la cui parte “shu” è scritta con lo stesso carattere di origine cinese del sake (酒) e leggibile come “sake”, “zake” o “shu”, mentre “Nihon” significa Giappone; ne consegue che “Nihon-shu” identifica la tradizionale bevanda alcolica giapponese. Inoltre, la parte “sei” di “sei-shu” significa “limpido”. La coltivazione del riso, il cereale da cui si ricava il sake, risale alla Cina di ben oltre 7.000 fa, mentre da tempi immemorabili in Asia è altresì usato per produrre bevande alcoliche.

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DOG POINT VINEYARD – Sauvignon Blanc

DOG POINT VINEYARD.

Nuova Zelanda.

Le uve di questo Sauvignon Blanc vengono raccolte da otto vigneti all’interno della Wairau Valley con una resa di 10 quintali per ettaro. I grappoli vengono pressati interi.

Una decantazione a freddo anticipa la fermentazione e l’affinamento di 4 mesi in serbatoi di acciaio inox. Una parte di questo vino viene fermentata con lievito indigeno. Imbottigliato senza chiarifica.

Alla vista si presenta paglierino appena accennato.

Un naso ricco, generoso e dirompente: mela verde, pianta di pomodoro, pompelmo giallo, fiori di sambuco, un taglio minerale e un blend di erbe di Provenza.

Il palato esplora un sorso fresco e prorompente, una giostra vegetale verde e bianca che sveglia le papille e le tiene arzille in un generoso finale minerale e acido. Il fatto che si chiami DOG POINT non esclude la presenza di un gatto 😉

Dog Point Vineyard, Marlborough Wines of New Zealand